AKTÈ

Claudio Farinone
Claudio Farinone
Max Pizio
Max Pizio
Paolo Pasqualin
Paolo Pasqualin

Fausto Beccalossi
Fausto Beccalossi
Elias Nardi
Elias Nardi

 


CD TRACKS

BRISE | Elias Nardi, Carlo La Manna
JOVANO JOVANKE | Traditional from Macedonia
ALBAICIN | Claudio Farinone
FIL HADIKA | Elias Nardi
ARMENIAN SONG | George I. Gurdjieff
DIMITRISH | Max Pizio
PROSETA SE JOVKA KUMANOVKA | Traditional from Macedonia
FLOWERS OF FRAGILITY | Elias Nardi
EL NOI DE LA MARE | Traditional from Catalunya

© e ℗ Visage Music s.a.s.| Distributed by Materiali Sonori | www.matson.it | www.visagemusic.it

 

 

Elias Nardi | oud

Claudio Farinone | chitarra flamenca e baritona

Fausto Beccalossi | fisarmonica

Max Pizio | clarinetto contrabbasso, sax, percussioni

Paolo Pasqualin | percussioni

 

 

 


 Akte è la divinità greca 

del piacere, 

del riposo 

e del nutrimento.  

Musa ispiratrice di questa musica,

che profuma di Mediterraneo ma che si alimenta con altre visioni.

Cammino interiore che lambisce vari luoghi: 

il Medioriente, l’Armenia, la Macedonia, 

per arrivare a volo d’ali nella Penisola Iberica,

nel mare della nostra interiorità 

e nella nostra piccola storia di musicisti.

Suono del nostro tempo che facilmente 

abbatte ogni confine, arricchendosi della diversità.

Entusiasmo di scoprire 

come culture e strumenti

provenienti da luoghi lontani del pianeta,

si mescolino con facilità e spontaneità

creando nuovi colori, altri sguardi.

Piacere della condivisione, 

riposo della mente

nutrimento dell’anima.

 

 

 

 

 

 

 

Akte is the greek goddess

of pleasure,

rest

and nourishment.

She is the muse and inspiration of the music you are about to enjoy,

a scent of the mediterranean sea enriched by other flavours.

An interior path that crosses different places:

the Middle-East,  Armenia and Macedonia

cutting across continents to reach the iberian peninsula,

diving in to the deep waters of our souls

and shaping our story of musicians.

The sound of our time breaks down the borders

and grows through diversity, better than any man can do.

It’s thrilling to observe

how cultures and musical instruments

with their characteristic colours and timbres,

coming from different corners of the earth,

mix together easily and spontaneously

and create, together, new shades and new hues.

Music is

the pleasure of sharing,

rest for the mind

and nourishment for the soul.


Aktè è un progetto scaturito da quattro musicisti di livello internazionale operanti in ambiti differenti, dal jazz alla musica colta, fino ai linguaggi mediorientali.

La suggestione che ispira questa singolare e inedita formazione prende vita nel bacino del Mediterraneo, un territorio che non ha eguali nel mondo in quanto a pluralità e varietà di stili ed espressioni sonore. Il liuto arabo, la cui origine si perde nella notte dei tempi, la chitarra nelle sue diverse varianti di baritona, classica ed elettrica, la fisarmonica con le sue sonorità multiformi, l'originalità del clarinetto contrabbasso e l'espressività del sax, le incursioni ritmiche degli strumenti a percussione, danno vita a un suono unico, originale e profondo, che vive di un dialogo intimo e serrato, sfruttando similitudini d'approccio e differenze di linguaggio.

La bellezza, l'originalità dei timbri e la loro mescolanza sono i punti di forza di questo singolare ensemble. Le musiche spaziano nei diversi luoghi del Mediterraneo, sconfinando talvolta ad est: brani originali, reinvenzioni di musiche tradizionali di vari paesi, fino a inedite interpretazioni e improvvisazioni di brani tradizionali.

I protagonisti oscillano tra pagine scritte e codificate su pentagramma, alternandole a momenti d'improvvisazione, favorendo l'interazione e l'unicità di ogni singolo concerto. La ricerca di Aktè non si muove da criteri di tipo filologico o di ricerca storica ma prende vita dall’interazione, dall’originalità di ogni singolo arrangiamento, dalla raffinata qualità della performance e dal mondo coloristico di ognuno dei componenti dell’ensemble.

Il CD è stato registrato e mixato presso gli studi della Radiotelevisione Svizzera di Lugano e si distingue per una qualità audio senza compromessi, con riprese dal vivo e senza sovraincisioni.

Aktè ensemble is a project that brings together four world-class musicians. From jazz to cultured music and Middle-Eastern influences these musicians each bring their unique contribution to the project. 

The idea that inspires this one-of-a-kind formation comes to life in the warm embrace of the Mediterranean, where the number and the variety of musical styles and expressions are beyond comparison with the rest of the world.

The Arabic lute, of which the origins have been long forgotten; the guitar with its baritone, flamenco and electric variations; the accordion bringing its multitude of sounds. The originality of the contrabass clarinet and the expressivity of the saxophone in addition to some slight flares of percussion bring forth a unique and profound sound, a dialogue so private it can only be born from truly similar approach accompanied by the different languages of the instruments.

The beauty and uniqueness of the timbers, as well as their mixing together, are what makes this ensemble special. The music invites to travel around the Mediterranean and towards the East: original songs, reinvented and re-elaborated musical traditions from different locations, all the way to inedited interpretations and improvisations of traditional songs.

The protagonists of this musical journey swing between written notes and pentagrams, and frequent moments of improvisation, always giving priority to interaction and the uniqueness of every single concert. The research done by the ensemble does not follow philological or historical research, but rather lives a life of its own, going on through the process of interaction and the originality of every musical arrangement; through the experience of sharing refined performances; and through the personal paths of the members.

The debut cd of Aktè was registered and mixed in 2017 in Lugano, Switzerland at the Studio 2 – RSI Radiotelevisione Svizzera Italiana by Gabriele Kamm. The result is truly remarkable for its state-of-the-art audio quality recorded live without any overdubbing.

 

 

 


Aktè Quartet press kit

Aktè Duo press kit

Aktè Duo


Elias Nardi, nato a Pescia (PT) nel 1979, approfondisce lo studio dell' OUD (liuto arabo) compiendo numerosi viaggi in tutto il Medioriente. Segue le lezioni del virtuoso palestinese Adel Salameh, sviluppando un  personale approccio allo strumento se pur nel pieno rispetto della tradizione liutistica mediorientale. Contestualmente porta avanti i suoi studi di contrabbasso classico e jazz. 

Oltre a sviluppare la propria ricerca musicale e compositiva  con i progetti dell’ Elias Nardi Group, col quale svolge regolarmente l'attività concertistica in tutta Europa, esibendosi in numerosi Festival, teatri e live radiofonici per le più importanti reti europee, come Radio Rai Tre , RSI Radio Svizzera Italiana e RTBF Radio Télévision Belge Francophone. Ha suonato, registrato e collaborato tra gli altri  con: Ares Tavolazzi, Daniele Di Bonaventura, Paolo Vinaccia, Gianluca Petrella, Riccardo Tesi e Banditaliana; Didier François; Pino Jodice e Giuliana Soscia, Max Manfredi. 

Scrive musica per il teatro collaborando tra gli altri con la Fondazione del Teatro di Pontedera e i Teatri della Toscana per la realizzazione della colonna sonora di "Lear" ( regia di Roberto Bacci e con Silvia Pasello) assieme ad Ares Tavolazzi ed Emanuele Le Pera. Assieme ad Edmondo Romano compone, cura, arrangia ed esegue le musiche per lo spettacolo "Hagar, la schiava" tratto dall'opera omonima del poeta libanese Adonis, con Carla Peirolero e ed Enrico Campanati presentato in prima nazionale, con presenza dell'autore, durante il prestigioso Festival Suq di Genova, edizione 2016. 

Il suo disco di esordio OrangeTree (ZDM 1006 - 2010) si è classificato 3° tra le migliori produzioni Etno/Folk/Revival al Premio Italiano della Musica Popolare Indipendente 2011 (MEI) e stabilmente nella TOP 200 della World Music Chart of Europe; Il suo secondo lavoro, The Tarot Album, pubblicato sia in Cd che in Vinile, è considerato fra i Top Album del 2012 da “Il Manifesto/Alias”. Il suo attesissimo terzo lavoro Flowers Of Fragility, con Daniele di Bonaventura, Didier François, Nazanin Piri e Carlo La Manna, disponibile dall’autunno 2015, è prodotto da Analogy Records, etichetta audiofila su nastro magnetico e distribuito in Cd e Mp3 da Visage Music/Materiali Sonori. Il disco ha già ricevuto importanti riscontri di critica e pubblico in Italia ed in Europa, in particolare in Svizzera, Belgio, Olanda e Germania.

 

Claudio Farinone, milanese, classe 1967, si diploma in chitarra al Conservatorio di Bologna sotto la guida di Maurizio Colonna, tra le maggiori figure del concertismo classico internazionale.
Dopo avere frequentato numerose masterclass, seminari di interpretazione
e composizione, e ottenuto premi a concorsi internazionali, inizia un’attività concertistica rivolta soprattutto alla musica da camera, suonando con diverse formazioni tra cui: Tanguediaduo, Torres Quartet e Aries 4.  Inoltre, tiene concerti in solo, suonando chitarre classiche, flamenche e baritone, che caratterizzano il suo linguaggio, posto a metà tra interpretazioni e percorsi improvvisativi.  Nel 2013 esce il CD “Claudio Farinone plays Ralph Towner”, dedicato al celebre chitarrista e compositore americano, accolto entusiasticamente da pubblico e critica. Nello stesso anno inizia nuovi percorsi, aprendo progetti e collaborazioni con alcuni tra i massimi esponenti del jazz, e della world music in Italia. Tra questi: Fausto Beccalossi, Raffaele Casarano, Elias Nardi, Bebo Ferra, Javier Girotto, Max Pizio, Edmondo Romano e altri. Crea, con l’attore David Riondino, spettacoli e trasmissioni radiofoniche su diverse tematiche. Con l’attore toscano pubblica il CD, "Il bolero come terapia", frutto di un insolito e sorprendente percorso sui temi del bolero cubano. Nel 2017 esce un nuovo CD del progetto Aktè, ispirato ai luoghi del Mediterraneo, registrato negli studi della Radio Svizzera. Nello stesso anno, condivide il palco con Ralph Towner per la chiusura della mostra di Lawrence Carroll al Museo Vela di Ligornetto, eseguendo con lui alcuni duetti. Nel 2019 debutta “Todomercedes”, progetto in duo con Raffaele Casarano, dedicato alla figura di Mercedes Sosa. Nel 2020 inizia una nuova collaborazione con l'attrice e cantante Clara Galante, con una coppia di spettacoli di teatro e musica dedicati alla scrittrice Irene Brin e alle canzoni della mala. Nel 2022 porta in scena uno spettacolo dedicato alla poetessa milanese Alda Merini assieme all'attrice Pamela Villoresi e a Raffaele Casarano. Nel 2023 debutta con “D’altro canto” uno spettacolo di narrazione e musica con Raffaele Casarano e il giornalista, scrittore e presentatore radiotelevisivo Massimo Cotto. Nel 2024 esce “Playing love”, CD dedicato alla musica di Ennio Morricone con Fausto Beccalossi e le note di copertina di Alessandro De Rosa, con i quali porta in scena da alcuni anni lo spettacolo “Inseguendo quel suono”, dedicato al maestro romano, presentato in tour in Sudafrica nel 2022. Parallelamente alla carriera di musicista, dopo un ventennio di insegnamento chitarristico, approda nel 2005 alla Rete 2, canale culturale della Radio Svizzera italiana, dove conduce programmi musicali e realizza approfondimenti con svariati protagonisti della musica e della cultura contemporanea.

 

Fausto Beccalossi è attualmente considerato uno dei massimi specialisti del suo strumento.  Inizia giovanissimo lo studio della fisarmonica cromatica con lo stile classico presso il Conservatorio di Brescia e successivamente inizia un percorso di approfondimento sulle tematiche inerenti lo sviluppo dell’improvvisazione jazzistica. Nel corso di uno degli storici seminari di Siena Jazz, è notato da Enrico Rava, il quale lo invita immediatamente a prendere parte a un workshop con i migliori allievi del corso. Nel 1997 inizia quindi la sua carriera da professionista che lo porta a esibirsi negli anni, con numerosi gruppi italiani come: Gramelot di Simone Guiducci, il Bombardieri Quartet, il Nuevo Tango e l‘Otello Savoia Quartet. Negli ultimi anni collabora e registra dischi con alcuni fra i migliori musicisti dell’area jazzistica internazionale, tra i quali: Kenny Wheeler, Gonzalo Rubalcaba, Sandro Gibellini, Gabriele Mirabassi, Enzo Pietropaoli, Paolo Fresu e Maria Pia De Vito. Dal 1999 collabora con il nonetto di Gianluigi Trovesi e nel 2002 è invitato a Buenos Aires da Lito Epumer, tra i maggiori chitarristi argentini, per registrare il disco “Nehuen”. Crea inoltre il Fausto Beccalossi Quartet avvalendosi della collaborazione di alcuni tra i migliori musicisti italiani quali Ares Tavolazzi, Emanuele Maniscalco e Peo Alfonsi. Si esibisce in solo in un progetto dal nome Accordeon Colours, all’interno del quale convergono musiche argentine, italiane e jazz, a forgiare il suo personalissimo linguaggio. Ha recentemente registrato, sempre in solo, un CD dal titolo My Time, con musiche proprie e un omaggio a Gorni Kramer. E' stato parte per circa un decennio del World Simphonia del chitarrista americano Al Di Meola, con cui si è esibito nei maggiori festival in tutto il mondo e registrando tre CD.

 

Max Pizio, nato a Bellinzona (Svizzera), figlio d’arte, segue le orme del padre, noto musicista polistrumentista e da una famiglia attiva in diversi ambiti musicali. Sin dalla prima infanzia, intraprende lo studio dell’organo e del pianoforte, in seguito sempre sotto la sua guida, prosegue con il sax soprano e la fisarmonica, affiancando l’organo e la musica liturgica, fino ai corsi preparatori del  Conservatorio della Svizzera Italiana. Terminato il CSI con gli insegnanti Massimo Gaia, Ermanno Briner, Paul Glass, Fabio Di Casola, segue corsi come assistente di studio presso l’American Clavé di Colonia . Prosegue gli studi presso la divisione di arti accademiche della Berklee School di Boston (USA) dove si laurea in arrangiamento orchestrale . Nella stessa scuola completa il Master di sassofono con gli insegnanti Allan Chase e Jim Odgren. Nel frattempo partecipa ad alcuni clinics con vari artisti come Vinnie Colaiuta, Jerry Bergonzi, Garrison Fewel, Kenny Werner, Eric Moseholm, Bo Stief, rispettivamente in USA, Svezia e Danimarca. Ha collaborato come insegnante presso: ATMM, NSMB Nuova Scuola di Musica, SmuM Scuola di Musica Moderna. Dal 2015 fonda e promuove il CAS in Sound Engineering per la SUPSI/DTI, dipartimento tecnologie innovative Manno, Svizzera. Nel 2005 fonda l’etichetta indipendente Tetraktys Music Label, producendo artisti di vario stile, dalla contemporanea, alla fusion, dal jazz all’etnica, al rock.

 

Paolo Pasqualin, nato a Domodossola nel 1969, vince nel 1988 il Primo premio assoluto al Concorso internazionale di Stresa, nel 1990 l’audizione per l’Orchestra a Fiati della Comunità Europea e, dopo essersi diplomato al Conservatorio “G. Verdi” di Milano sotto la guida di Maurizio Ben Omar, si perfeziona in ‘Timpani’ con David Searcy alla scuola Civica di Milano. Frequenta inoltre vari master tenuti da David Friedman, Michael Rosen, Mike Quinn, Jonatahn Scully, Roberto “Mamey” Evangelisti, Alex Acuna, proseguendo parallelamente gli studi di ‘Batteria’ con Enrico Lucchini, Carlo Sola, Beppe Sciuto, Everett Sangoma. Proprio questo doppio ruolo (percussionista e batterista) lo porta a collaborare con figure diverse all’interno del panorama artistico-musicale: da Luciano Berio a Chick Corea, dall’Orchestra Filarmonica e del Teatro alla Scala – sotto la direzione di R. Muti, W. Sawallisch, G. Prétre, R. Chailly – a Steve Reich, da Luciano Pavarotti a Ennio Morricone, ed inoltre: Percussionisti del Teatro alla Scala, Noa (Achinoam Nini), Ater Balletto, Milva, Eugenio Finardi, Carlo Boccadoro, Orchestra RAI, Duo Canino-Ballista, Gary Burton, Lella Costa, Steve Gadd, Davide Riondino, Ramberto Ciammarughi, Moni Ovadia, Franco Battiato, Renato Serio, Maria Rosaria Omaggio, Lori Belilove, Elisabetta Pozzi, Giovanni Sollima, Sergio Bini “Bustric”, Andrea Jonahsson, Franco Cerri, Luis Bacalov oltre ai gruppi Sentieri Selvaggi, Solistinsieme (diretto dal M. Sinopoli), Nextime Ensemble, Aisha Percussion Group, Naqqara Ensemble, I Virtuosi Italiani, Percussion Classic Duo, Orchestra da Camera di Mantova, registrando ed eseguendo diverse prime esecuzioni europee, italiane e concerti nei vari continenti per importanti festival e stagioni concertistiche. Tra le recenti incisioni a cui ha collaborato si segnalano il “Live in Scala” con i Percussionisti del Teatro alla Scala, il CD con Eugenio Finardi “Il cantante al microfono” vincitore della Targa Tenco ed il CD/DVD live di Stefano Ianne “Mondovisioni” con la voce di Antonella Ruggiero. Dal 2000 alla scomparsa del fondatore è stato timpanista e percussionista dell’evento “Pavarotti & Friend’s” che lo ha portato ad incontrare importanti star della musica pop, nazionale ed internazionale. Vincitore del concorso nazionale, è docente dal 1992 della classe di Strumenti a Percussione e, dal 2005, del corso di Batteria jazz presso il Conservatorio G. Verdi di Como. Nel 2010 e nel 2011 è stato inoltre invitato – in veste sia di docente sia di concertista – presso il Conservatorio Superiore di Musica di Malaga dove tornerà nel 2012. Recentemente ha collaborato al concerto che ha visto sul palcoscenico del Teatro alla Scala i pianisti Herbie Hancock e Lang Lang e ha realizzato le musiche per lo spettacolo “Il Banchiere di Dio”. 

 

Intervista a Elias Nardi - La regione   Agosto 2016
Intervista a Elias Nardi - La regione Agosto 2016
Recensione Classic Voice 2.18
Recensione Classic Voice 2.18

Sabato 31 Marzo a Piazza Verdi - RAI Radio 3 - in conduzione: Maya Giudici - Riascolta

 

 

Da "Il diapasonblog"

di Alessandro Nobis

 

Dietro ad “Atke” si nasconde un quartetto formato da preparatissimi musicisti con diverse storie musicali ma con una comune mente aperta ai nuovi suoni che la dea greca  del piacere e del nutrimento in questo caso musicale, ha fatto incontrare – a loro insaputa – e li ha ispirati a comporre la musica di questo bellissimo lavoro. Ne fanno parte il bravissimo suonatore di oud Elias Nardi, il chitarrista Claudio Farinone ed il fiatista Max Pizio che oltre ad essere dei signori musicisti sono anche compositori ed il funambolo della fisarmonica Fausto Beccalossi campione di quel jazz che guarda alla musica popolare viste le sue frequentazioni con Simone Guiducci, Peo Alfonsi e Al Di Meola giusto per citare tre suoi compagni di viaggio in vari e notevoli progetti.

Per capire dove è orientata la barra del quartetto basta leggere la scaletta sul retro della copertina; decisamente verso il vicino Levante visti i quattro brani di ispirazione popolare armena (consideriamo così anche il brano di George Gurdjieff visto quanto è intriso di tradizione già nella sua partitura originale), macedone e catalana.

Aria di Mare Nostrum – e dintorni – come quella fresca e pura che ti riempie i polmoni dall’ascolto dei nove brani: la lunga e pacata “Flowers of Fragility” di Nardi con l’introduzione di chitarra e oud ad introdurre la “solita” splendida fisa di Beccalossi che dialoga poi con il soprano di Pizio, il travolgente brano iniziale “Brise” con un significativo solo di fisa – e voce – di Beccalossi, oppure “Albaicin” di Farinone con un bel interplay chitarra – fisa e le percussioni di Pizio.

Non c’è una nota fuori posto, non c’è una nota in più o una mancante, si ascolta tutto d’un fiato e poi si riascolta un’altra volta.

Una “tempesta” perfetta, forse gli dei e le dee greche non se ne sono mai andate.

 

 

 

Da "Jazzit"

di Alessandro Carabelli

 

Impossibile non rimanere ammaliati da questo complesso caleidoscopio di luoghi sonori, unitamente ad una rigogliosa vena poetica associata a strutture narrative articolate e sofisticate al contempo antiche e moderne.

Tradizione e modernità sono perfettamente amalgamate da una strepitosa tecnica esecutiva e da una vivace capacità compositiva dei singoli oltre che da una sapiente scelta dei brani originali.

I quattro musicisti hanno realizzato un concerto all’insegna della perfezione formale in cui ogni minimo gesto musicale era calcolato in funzione di una suggestione. Le loro esecuzioni sono forme geometriche perfette, sublimi, articolate e allo stesso tempo semplici ed orecchiabili...

 

Anche se non di rado si potrebbero trovare analogie sonore con la musica degli Oregon nel loro periodo migliore, tuttavia gli Aktè hanno dato ampia dimostrazione di possedere una forte componente sperimentale che raggiunge orizzonti nuovi e sonorità del tutto originali e ciò, a buon diritto, li colloca tra le più interessanti ed innovative realtà musicali attualmente in circolazione.

 

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